Il pistacchio di Bronte, in siciliano chiamata frastuca (il frutto) o frastucara (la pianta) è una varietà di pistacchio (Pistacia vera cv Napoletana, innestata su Pistacia terebinthus[1]) a Denominazione di origine protetta DOP.
Il Pistacchio di Bronte è anche Presidio Slow Food.
La coltivazione e la produzione di pistacchio rappresenta per Bronte, paese della provincia di Catania un’importante fonte di reddito, tanto da essere soprannominato l'”Oro Verde”, per il suo alto valore commerciale.
La città di Bronte ha saputo sfruttare questo vantaggio, infatti nel suo territorio si contano oltre 1000 produttori, la maggior parte con appezzamenti di circa 1 ettaro cadauno, nonché qualche grosso produttore con un multiplo di ettari. Il frutto raccolto viene in genere smallato ed asciugato ad opera del produttore stesso, che poi vende il suo pistacchio in guscio alle aziende esportatrici (circa l’80% viene esportato all’estero, mentre il 20% trova impiego nell’industria nazionale).
Vi sono circa una decina di aziende della lavorazione del pistacchio in concorrenza fra loro, alcune ottimamente attrezzate e tecnologicamente avanzate, che si occupano della lavorazione successiva e della commercializzazione.
Complessivamente l'”Oro Verde” produce annualmente una ricchezza di circa 20 milioni di euro.
Il Pistacchio di Bronte è coltivato in parte dei comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla tra i 400 e i 900 m s.l.m.[1].Nel territorio di Bronte, in oltre 2600 Ettari di terreno, c’è l’80 % della produzione Siciliana (2500 tonnellate nel 2012) e rappresenta lo 0,25 % della quantità prodotta nel mondo.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.